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Formiche-formicidae

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Numerosissime sono le formiche presenti sul nostro territorio e a fianco di specie utili (gruppo rufa) controllori d’insetti patogeni, ne esistono altre dannose in campagna come la Formica nera (Lasius niger), protettori di afidi e cocciniglie e nell’ambiente urbano, la Formica faraone (Monomorium pharaonis) specie essenzialmente lucifuga ed omnivora attratta soprattutto da liquidi zuccherini, dolciumi e carni, tradizionali frequentatrici delle nostre case, nelle industrie alimentari, negli alberghi nei supermercati e Formica argentina (Linepithema humile) probabilmente la più infestante presente sul nostro territorio non soltanto perché protegge afidi e cocciniglie ma anche per i danni diretti alla frutta matura, e per la sua presenza massiccia nelle abitazioni e nelle industrie alimentari.
Preferiscono zuccheri e sostanze proteiche, alcune sono predatori di altri insetti e saprofagi in genere.
Le uova delle formiche sono prive d’involucri protettivi. Le larve sono triangolari, spesso prive di arti e incapaci di compiere movimenti complessi, ma possono contrarsi se minacciate. Le operaie nutrono le larve, rigurgitando nella loro bocca piccole gocce di cibo per mezzo della trofalassi, oppure offrendo loro uova trofiche. In alcune specie le larve, munite di mandibole, sono in grado di frantumare da sole la membrana delle uova, mentre in altre sono le stesse operaie che rompono le uova trofiche e le offrono direttamente alle larve. Dal corpo e, in certe specie, da speciali papille attorno alla bocca delle larve, trasudano liquidi particolari e sostanze grasse che piacciono assai alle operaie e che queste leccano avidamente. La larva delle formiche secerne un po' di seta con la quale, quando è matura, si tesse un bozzolo in cui trascorre lo stadio di pupa. Questo bozzolo, per svilupparsi, deve essere generalmente sotterrato dalle operaie. Le uova, le larve e le ninfe sono assistite con gran cura dalle operaie, che le trasportano nelle parti più confortevoli del formicaio a seconda delle necessità del loro sviluppo. La cura della prole costituisce la maggior parte del lavoro che si svolge nel formicaio. Le regine non lavorano e vivono da quindici a venti anni (il record di longevità di 26 nella specie Lasius Niger). Le operaie vivono da cinque a dieci anni; i maschi, invece, muoiono dopo essersi accoppiati. Le formiche vivono in società che possono essere formate da poche decine oppure molte centinaia di migliaia di unità, fino a qualche milione, ma solo in casi eccezionali, cioè in un territorio disabitato da animali di grandi dimensioni e con una folta vegetazione.
La lotta contro le formiche è difficile perché per eliminarle veramente occorre sopprimere le regine, cosa assai difficoltosa perché raramente queste escono all'aperto, ma esistono insetticidi in gel o microgranuli molto efficaci nel distruggere la colonia avvelenandola.

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