Insetti striscianti:

Gli artropodi, sono tra gli organismi più antichi ad aver colonizzato le terre emerse. Suddivisi in più di un milione di specie diverse (pari ai cinque sesti dell'intero regno animale e ad oltre la metà delle forme di vita presenti sulla Terra) essi sono distribuiti in tutto il pianeta, dalle regioni tropicali ai poli.

La maggior parte degli artropodi è per lo più innocua e rappresenta una risorsa vitale per l'uomo e per le altre specie.  Ciò nonostante, esistono tuttavia specie che hanno fatto della convivenza con l'uomo e dello sfruttamento delle sue attività produttive la loro principale fonte di sostentamento.  Dalle specie parassite ematofaghe a quelle prettamente erbivore, i danni che gli artropodi possono provocare sono numerosi. A titolo esemplificativo, si stima che circa il 20% delle produzioni agricole destinate all'alimentazione umana sia consumato dai soli insetti erbivori. Le specie xilofaghe attaccano il legno ed i suoi derivati, rovinando i manufatti ed indebolendo gli edifici. I parassiti contribuiscono infine alla diffusione di numerose gravi malattie.

Vi sono svariate specie di insetti striscianti, quali formiche, scarafaggi, pulci, pesciolini d’argento, zecche, ragni, etc. Le specie che andremo a monitorare più intensamente sono:

   Specie primarie: Blattoidi

 

Blatta Germanica

l colore è giallognolo-bruno, con due strisce longitudinali bruno nere sul pronoto. Entrambi i sessi possiedono ali ben sviluppate, che in genere usano quando vengono disturbati. Questa specie ha la capacità di arrampicarsi sulle pareti lisce e verticali, grazie a delle particolari strutture presenti nelle zampe (pulvilli). La femmina, nella sua vita, produce da 4 a 8 ooteche contenenti 30-40 uova, che in condizioni buone schiudono in 15-20 giorni. Lo sviluppo postembrionale è, in laboratorio, a 30°, di circa 40 gg (da Suss, 1990). Vive e si sviluppa in posti scuri con alta umidità, preferibilmente su superfici porose (carta, legno, ecc.) con cibo facilmente disponibile. Queste zone sono “marcate” con feromoni presenti nelle feci (ogni specie produce un differente feromone). Il risultato finale è che si trovano residui di feci attorno e dentro fessure, in soffitti di legno, motori di refrigeratori, lavastoviglie, fornelli, bollitori, macchine da caffè. La ricerca va quindi eseguita in queste aree ad alta umidità (cucine e bagni), ricercando individui vivi, esuvie, residui fecali e ooteche.

       oteca blatta germanica   blatta germanica       oteca blatta germanica



Blatta orientalis

 

E’ la specie più comune nelle case, dove penetra attraverso le condotte di scarico dei lavandini, e dalle portelle della spazzatura. Il maschio ha le tegmine e le ali ben sviluppate (3/4 dell’addome), mentre la femmina ha solo due brevi abbozzi di tegmina. La femmina può produrre circa 8 ooteche con 12-20 uova. Le ooteche vengono deposte entro due giorni in zone con abbondante cibo. Lo sviluppo sessuale avviene lentamente. Il colore è bruno tendente al nero, molto vorace ed onnivora. Anche in questa specie le ooteche sono suscettibili di deterioramento, attacchi di funghi e perfino utilizzate come alimento nei casi di scarsità prolungata di cibo. Sono meno prudenti e più lente delle altre specie. Inoltre sono sensibili alla mancanza di acqua, per questo amano luoghi freschi e umidi. Vivono spesso nelle cantine, e negli scarichi fognari, dietro le tubazioni.

 
              

 

Periplaneta americana

 

 

Cosmopolita, colore ferrugineo, pronoto leggermente giallognolo lungo il margine, che chiude un’area centrale marrone scuro. Dimensioni notevoli, ali ben sviluppate (nel maschio più lunghe dell’addome, nella femmina di pari lunghezza). Raramente vola. Le ooteche contengono circa 14 uova, lasciate cadere vicino a fonte di nutrimento o in crepe. Le uova schiudono in circa due mesi, e raggiunge la maturità con 13 mute in circa 6 mesi. La femmina può produrre 12-14 ooteche. Il potenziale della specie è alto, se non viene frenato dal freddo invernale. Si riscontrano preferibilmente in zone buie e umide, attorno ai tubi dei bagni, scarichi delle fognature e in luoghi, dove si conservano derrate alimentari. Sono attratte di liquidi fermentati, e sono state rinvenute anche in bottiglie di birra semivuote. Un mezzo per la cattura, è quello di utilizzare trappole con al centro del pane inzuppato di birra come attrattivo.

 

        

 

  Il Ciclo è composto da 3 stadi UOVO (ooteca) - NEANIDI - ADULTO (metamorfosi incompleta) Il ciclo completo ha durata variabile (da qualche mese a 3 anni) in funzione dell’alimentazione, umidità e temperatura e della specie.

1) le uova (da 12 a 40) sono contenute in piccoli involucri chiamati
ooteche deposte ad intervalli di 5/15 giorni, nascoste o interrate possibilmente nei pressi del cibo;
2) i piccoli nati, simili agli adulti , subiscono 5/12 mute e la loro maturazione avviene molto lentamente (da 40gg a 3 anni);
3) gli adulti in funzione della specie vivono da 4/6 mesi (B. orientale,B. germanica) fino a 2 anni (B. americana).
La loro dieta è omnivora e sono attratti da rifiuti di ogni natura, ed ovunque ci sia cibo, car ta, feci, tappezzerie; Causano danni non tanto per ciò che mangiano ma soprattutto per l’inquinamento dei prodotti alimentari che contattano, impregnandoli di odori caratteristici.
Sono impor tanti vettori di germi patogeni di gravi malattie; sono in grado di causare reazioni allergiche nei bambini e negli asmatici, dovute all’inalazione o ingestione dei resti di animali mor ti e delle feci.
Sono creature notturne e durante il giorno si nascondono in luoghi inaccessibili presenti nelle nostre abitazioni sono cosmopolite presenti in tutte le regioni del mondo,trovano rifugi ideali nei depositi di merci, nelle cucine, nelle fognature e ovunque esista presenza di cibo.

 
Specie Secondarie:                

 

Pesciolini d’argento

 

I pesciolini d’argento possiamo trovarli nei magazzini, nella biblioteche, cucine etc..  Lepisma saccarina è ricoperta di squame argentate mentre Thermobia domestica ha una livrea più scura ed antenne e cerci molto più lunghi. Questi insetti praticano una sorta di danza nuziale che permette la fecondazione indiretta della femmina, senza accoppiamento. Ogni femmina di lepisma saccarina depone 1-3 uova giornaliere, per un totale di 50-100 nella sua lunga vita, dalle quali fuoriescono neanidi simili agli adulti, ma più piccoli. Dovranno compiere ben 50 mute per diventare degli insetti completi e questa crescita richiederà almeno 4 mesi. Le lepisme sono attive di notte, così il loro numero aumenta progressivamente inosservato ed anche i danni commessi. Si nutrono con tutto ciò che trovano sul loro percorso privilegiando le sostanze amilacee. Sono attratte dalla colla della carta da parati e da quella dei libri rilegati. Digeriscono anche carta, stoffa e pelli; possono così rovinare volumi pregiati, quadri, stampe, tappeti, moquette e carta da parati.

            

Formiche
Numerosissime sono le formiche presenti sul nostro territorio e a fianco di specie utili (gruppo rufa) controllori di insetti patogeni, ne esistono altre dannose in campagna come la Formica nera (Lasius niger) protettori di afidi e cocciniglie e nell’ambiente urbano; Formica faraone (Monomorium pharaonis) specie essenzialmente lucifuga ed omnivora attratta soprattutto da liquidi zuccherini, dolciumi e carni, tradizionali frequentatrici delle nostre case, nelle industrie alimentari, negli alberghi nei supermercati e Formica argentina (Linepithema humile) probabilmente la più infestante presente sul nostro territorio non soltanto perché protegge afidi e cocciniglie ma anche per i danni diretti alla frutta matura, e per la sua presenza massiccia nelle abitazioni e nelle industrie alimentari.
Preferiscono zuccheri e sostanze proteiche, alcune sono predatori di altri insetti e saprofagi in genere.

 

Le uova delle formiche sono prive di involucri protettivi. Le larve sono triangolari, spesso prive di arti e incapaci di compiere movimenti complessi, ma possono contrarsi se minacciate. Le operaie nutrono le larve rigurgitando nella loro bocca piccole gocce di cibo per mezzo della trofallassi, oppure offrendo loro uova trofiche. In alcune specie le larve, munite di mandibole, sono in grado di frantumare da sole la membrana delle uova, mentre in altre sono le stesse operaie che rompono le uova trofiche e le offrono direttamente alle larve. Dal corpo e, in certe specie, da speciali papille attorno alla bocca delle larve, trasudano liquidi particolari e sostanze grasse che piacciono assai alle operaie e che queste leccano avidamente. La larva delle formiche secerne un po' di seta con la quale, quando è matura, si tesse un bozzolo in cui trascorre lo stadio di pupa. Questo bozzolo, per svilupparsi, deve essere generalmente sotterrato dalle operaie. Le uova, le larve e le ninfe sono assistite con gran cura dalle operaie, che le trasportano nelle parti più confortevoli del formicaio a seconda delle necessità del loro sviluppo. La cura della prole costituisce la maggior parte del lavoro che si svolge nel formicaio. Le regine non lavorano e vivono da quindici a venti anni (il record di longevità di 26 nella specie Lasius Niger). Le operaie vivono da cinque a dieci anni; i maschi, invece, muoiono dopo essersi accoppiati. Le formiche vivono in società che possono essere formate da poche decine oppure molte centinaia di migliaia di unità, fino a qualche milione, ma solo in casi eccezionali, cioè in un territorio disabitato da animali di grandi dimensioni e con una folta vegetazione.