Insetti volanti:

 

Per quanto riguarda gli insetti volanti anche qui ve ne sono numerose specie qui di seguito elenchiamo quelle che possono creare più disagi nella nostra zona:

 

Mosca

 Mosca      
Le mosche sono insetti appartenenti all’ordine dei ditteri, se ne conoscono circa 3.500 specie. Sono insetti in grado di adattarsi in ogni ambiente ad esclusione di climi molto freddi.
La mosca domestica (Musca domestica) è una inseparabile quanto sgradita compagna dell’uomo con cui vive a stretto contatto.
Questo insetto, buon volatore è assai mobile e ama visitare cumuli di rifiuti, escrementi, liquami, substrati in decomposizione che rappresentano i luoghi ideali dove depositare le loro uova.
La più alta concentrazione di questi insetti si ha negli allevamenti di bestiame, e nei centri di raccolta rifiuti delle nostre città. Nelle nostre case vivono come adulti e grazie alla loro attività incessante aumentano notevolmente la possibilità di contaminare tutto ciò con cui vengono a contatto.
La mosca domestica é caratterizzata da grande fecondità (da 7 a 15 generazioni anno) teoricamente una sola femmina che depone 100 uova è in grado, teoricamente, di generare qualche trilione di discendenti.

La mosca domestica (Musca domestica) è il principale dittero infestante delle nostre abitazioni, altre specie frequenti oggetto di controllo sono le mosche dei pollai (Fannia cannicularis) più piccola della mosca domestica, instancabile volatrice attorno alle fonti luminose; La mosca cavallina (Stomoxys calcitrans) presente generalmente in estate nei pressi di allevamenti di cavalli, è una mosca pungente; I Mosconi (Calliphora e Lucilia) dotati di olfatto straordinario avvertono presenza di carne anche da alcuni chilometri.
Il Ciclo è composto da 4 stadi UOVO - LARVA - PUPA
- ADULTO (metamorfosi completa) Il ciclo completo della mosca domestica ha durata variabile in funzione dell’habitat, umidità e temperatura (45/50 gg a 16 C° - 8/10 gg a 35 C°)
1) l’ovodeposizione avviene in presenza di sostanze organiche in decomposizione, in particolare sui depositi di immondizia e sui letamai: le uova sono deposte in gruppi (da 100 a 150 uova) e l’operazione può essere ripetuta ogni 2/4 giorni;
2) le larve senza zampe (apode) sono allungate e di forma cilindrica e ricercano gli strati organici dove sono in atto processi fermentativi con temperature attorno ai 40 C° per completare il loro accrescimento;
3) dopo la terza muta le larve cessano di nutrirsi e abbandonano il focolaio di sviluppo si interrano nel terreno circostante impupandosi;
4) lo stadio di adulto dura da 1 a 3 mesi e la femmina inizia a deporre uova 48 ore dopo lo farfallamento, negli ambienti caldi e protetti (es. allevamenti) rimane attiva e si riproduce per tutto l’anno.
Insetto curioso guidato da sensazioni visive ed olfattive da adulto si posa ovunque, e sono attratte indistintamente da qualsiasi cibo solido o liquido, sano e in putrefazione. Al momento della riproduzione ricerca materiali (rifiuti, letamai ecc.) sufficientemente caldi ed umidi.
Le mosche, frequentando luoghi ricchi di germi patogeni (feci, espettorati, ferite, immondizie ecc.), grazie alle loro deiezioni (da 20 a 60 al giorno) e al loro sistema di rigurgito contemporaneo al pasto, sono pericolosissimi potenziali vettori di malattie per l’uomo: dissenterie,gastroenteriti, tubercolosi, colera, tifo, carbonchio, lebbra, salmonella sono soltanto alcuni esempi del loro potenziale rischio.

 Cosmopolite presenti in tutte le regioni del mondo, vivono essenzialmente negli stessi ambienti abitati dall’uomo e dagli animali


Zanzara

 Zanzara tigre

Le zanzare sono ben note dalla maggior parte della gente a causa della loro voracità; Il problema più grande è che diventano veicolo di numerose malattie umane quali malaria, febbre gialla, il filariasis, la febbre rompi-ossa e l'encefalite. Le zanzare sono presenti in tutto il mondo. Le adulte sono lunghe circa 3-9 millimetri; corpo e piedini coperti solitamente di scaglie. Colorate principalmente grigio scuro, alcune segnate con il bianco oppure argento, verde, con scale di blu o tigrate.

Le zanzare sono insetti appartenenti all’ordine dei ditteri, se ne conoscono circa 3100 specie, di cui ca. 60 presenti in Italia. Sono insetti cosmopoliti e si ritrovano in tutte le zone climatiche del mondo e probabilmente sono tra i più pericolosi e fastidiosi per l’uomo. L’acqua rappresenta l’ambiente naturale e fondamentale per il loro sviluppo e a seconda della specie sono in grado di svilupparsi in qualsiasi tipo di acqua: salmastra, dolce, pulita, inquinata, ecc.
La maggior parte delle specie presenti in Italia sono tutte pungenti (ematofagi) ma è soltanto l’individuo femmina a pungere in quanto il pasto di sangue è fondamentale per portare a maturazione le uova. Ogni specie di zanzara predilige pungere un solo gruppo di animali: uccelli, rettili, anfibi, mammiferi (uomo compreso) ma in mancanza delle prede preferite non disdegnano cercare ospiti alternativi.
I 3 generi principali oggetto di lotta sono Culex, Aedes, Anopheles, in funzione della specie possono deporre da 30 a 300 uova per individuo.
Presentano dimorfismo sessuale: i maschi hanno antenne fittamente piumate e le femmine peli radi; hanno abitudini prevalentemente notturne (Culex, Anopheles), ma esistono anche specie diurne (Aedes albopictus o“zanzara tigre”). Gli adulti femmina si accoppiano una sola volta, vivono da 2 a 6 mesi e trascorrono l’inverno al riparo in garage, cantine, soffitte, fognature (Culex, Anopheles); altre passano l’inverno sotto forma di lar va (Culiseta) o uova (“zanzara tigre”) in attesa di riprendere il ciclo con l’arrivo dei primi caldi e delle prime piogge.
Il Ciclo è composto da 4 stadi UOVO - LARVA - PUPA - ADULTO (metamor fosi completa) Il ciclo ha durata variabile in funzione della specie, habitat, luce, temperatura e può variare da 6/8 gg ad 1 mese (6 mesi nel caso delle uova deposte prima dell’inverno dalla zanzara tigre).
1) l’ovodeposizione avviene generalmente di sera sulla superficie dell’acqua stagnante (Culex, Anopheles) o all’asciutto in zone soggette ad immersione (Aedes albopictus “zanzara tigre”) in gruppi (Culex) o isolate (Aedes, Anopheles);
2) le lar ve senza zampe e coper te di setole vivono esclusivamente sott’acqua, respirano ossigeno atmosferico e si nutrono di piccole par ticelle disperse nell’acqua;
3) dopo la quar ta muta lar vale si originano le pupe le quali non si nutrono e vivono stabilmente vicino alla superficie dell’acqua e assumono una forma caratteristica a virgola, si immergono a scatti solo se disturbate;
4) l’adulto dopo lo far fallamento cerca subito postazioni di riposo (verde) e in funzione della specie può allontanarsi fino a 3/5 km; (la zanzara tigre circa 300 /400mt).
La femmina individua la preda in base alla vista e all’olfatto; percepisce emissioni di anidride carbonica, acido lattico, temperatura, sostanze volatili emesse con il sudore, colori scuri (par ticolarmente per Aedes albopictus o“zanzara tigre”).
La puntura della zanzara per quanto fastidiosa non è pericolosa di per se (ad eccezione di individui par ticolarmente sensibili come i bambini) quanto per le malattie che può trasmettere (si stimano + di 200 virus tra cui chikungunya, febbre gialla, dengue, del nilo e malaria, filariosi encefaliti ecc.).

Culex pipiens, classica zanzara comune caratterizzata da volo ronzante, punge al crepuscolo e di notte; depone uova in acque ferme di stagni, paludi, fossati e piccole raccolte anche con elevata carica organica. Adattata agli ambienti più urbanizzati è tradizionale frequentatrice delle nostre camere da letto.
Aedes albopictus o“zanzara tigre”, piccola zanzara riconoscibile per la presenza di bande bianco/nere sul corpo e sulle zampe. Durante la prima fase di colonizzazione di un nuovo territorio i focolai larvali sono limitati a piccoli contenitori e copertoni d’auto ed in genere passa inosservata (il suo volo è silenzioso). In fasi successive gli adulti colonizzano le aree limitrofe (400/500 -mt) seguendo le direzioni dei venti dominanti. Volano a bassa altezza
(1/1,5 mt) e durante il giorno trovano riparo nelle siepi e nella bassa vegetazione.

Vespe
  

Le vespe comuni sono insetti sociali: le colonie iniziano in primavera con la fecondazione di un’unica regina che prepara un nido deponendo un solo uovo in poche cellette e che successivamente dà origine a molte vespe operaie.
Il nido continua ad espandersi per tutta l’estate. Normalmente i nidi di vespa sono ben nascosti nelle cavità del suolo, degli alberi, nei mucchi di concime, nei muri o sotto i tetti. Un nido può contenere fino a 20.000 vespe operaie che lasciano il nido alla ricerca di cibo e vengono attratte da carne, cibi e bevande dolci.
L’unico segno della presenza di un nido è la costante attività al suo ingresso. Le vespe femmina hanno un pungiglione nascosto in fondo all’addome che in alcune persone può provocare reazioni ipersensibili o allergiche; il veleno, inoltre, contiene un ferormone che mette in allarme le altre vespe che si trovano nelle vicinanze e le chiama ad attaccare la vittima.
Di conseguenza i nidi di vespa possono essere molto pericolosi per l’uomo.

Tarme:

Con il termine “ tarme ” si indicano alcune specie di Lepidotteri (farfalle) appartenenti alla famiglia dei Tineidi le cui larve sono in grado di nutrirsi su particolari substrati organici ove è presente la cheratina.

La cheratina è il costituente fondamentale delle piume e delle pellicce degli animali. Pertanto le larve delle tarme possono nutrirsi a spese di pellicce, di lana, di tessuti in seta ed anche di fibre di origine vegetale (cotone). Le condizioni ottimali di sviluppo sono una temperatura di 25 °C ed una umidità relativa del 75%. In queste condizioni il ciclo si compie in pochi mesi. Le femmine depongono le uova direttamente sul materiale ove si nutriranno le larve. Le larve solitamente sono poco visibili.

Le specie di tarli più diffuse in Italia sono:

  • Tinea pellionella L. : tarma dei panni, della lana e delle pellicce.
  • Tineola bisseliella Hum. : tarma chiara dei panni.
La larva all’approssimarsi della maturità costruisce un astuccio utilizzando anche frammenti di peli o di fibre. All’interno di questo astuccio si formerà la crisalide che, dopo lo sfarfallamento dell’adulto in essa contenuto rimarrà in parte sporgente.




Plodia Interpunctella-tignola fasciata

 Plodia-interpertucella   Plodia-interpertucella-larva

La farfalla è caratterizzata dalle ali anteriori bicolori, bianco-giallastre in prossimità dell'intaccatura e rossastre nella parte rimanente. Le ali posteriori sono invece bianco-grigiastre. L'adulto presenta un'apertura alare di 15-20 mm. La larva è di colore giallastro, anche se tal colorazione può variare in funzione dell'alimento infestato. In condizioni ottimali il ciclo di sviluppo si compie in 5 settimane. La classica tignola presente anche nelle nostre dispense, può attaccare moltissimi substrati alimentari come farine, cereali e legumi, pasta, biscotti, frutta secca, cacao e cioccolato, spezie, carne e pesce essiccati, mangimi. Nel mondo oltre il 95% degli attacchi da parte di lepidotteri alle derrate alimentari stoccate è provocato da questo infestante.  Solo gli stadi larvali sono in grado di alimentarsi.

 

Ephestia Kuehniella - Tignola grigia

 Tignola-grigia      Tignola-grigia-larva

L'adulto è di colore grigio con le ali anteriori dello stesso colore su cui si evidenziano alcune bande a zig zag più scure. Le ali posteriori sono chiare. L'apertura alare è di 20-25 mm. La larva a maturità raggiunge 1 cm di lunghezza. In funzione delle condizioni ambientali lo sviluppo si compie in 1-6 mesi.
 I substrati alimentari preferiti sono farine e semole, ma gli attacchi si verificano anche su semi, pasta, frutta secca, cacao, erbe essicate. Risulta l'infestante più comune dei mulini, dove, a causa dell'abbondante produzione di bave sericee delle larve, può provocare intasamenti alle condutture con relativo blocco della produzione.